25 APRILE 1945 - 25 APRILE 2020
Per ricordare il 75° anniversario della liberazione, in questi giorni nei quali stiamo vivendo in solitudine ed isolamento altre sofferenze, si offrono alla riflessione dei cittadini alcuni documenti tratti dal fondo “Corte d’Assise Straordinaria per i reati di collaborazionismo” che è stato recentemente riordinato e presto sarà in consultazione presso il nostro Istituto.
I documenti scelti sono relativi all’eccidio di Rodengo Saiano avvenuto il 27 aprile del 1945.
Le SS italiane, costituitesi nel novembre del 1943, ebbero a Rodengo Saiano la sede di un “nucleo di pronto impiego” comandato dal maggiore Alois Thaler, formato dall’82° reggimento SS italiane composto di circa 200 uomini. Il 26 aprile del 1945 un gruppo di 72 SS italiane che si trovava presso l’Abazia di Rodengo venne disarmata dagli insorti del luogo. Ben consapevole che il restante reggimento era numeroso e ben armato, Giovan Battista Vighenzi, che si trovava a capo degli insorti, si recò in serata a Rovato per chiedere rinforzi. Al suo rientrò però la sitazione era mutata e le SS aveva ripreso il controllo. Vighenzi venne catturato e portato al comando a villa Fenaroli di Corneto. Qui venne interrogato e torturato assieme agli altri prigionieri. Nella notte del 27 aprile vennero tutti fucilati.
I documenti che si presentano sono tratti dagli allegati agli atti dei processi intentati nei confronti di alcuni responsabili - fondo Corte d’Assise Straordinaria per i reali di collaborazionismo (b.49 f.1).
Si tratta della trascrizione della lettera che Vighenzi scrisse alla moglie (doc. A), del “verbale d’accesso della località” cioè il verbale del sopralluogo avvenuto il 29 aprile alla presenza del procuratore generale, dott. Angelo Santambrogio e di Paolo Micangi comandante del CLN per la zona della Franciacorta, allo scopo di “accertare le sevizie consumate sugli assassinati nella villa Fenaroli per opera del corpo delle SS tedesche e italiane” con la relazione medica del dott. Carlo Guiderini (doc.B) ed una lettera inviata dal sindaco del comune di Rodengo al procuratore generale nella quale i caduti vengono citati quali “martiri della libertà” (doc.C). Si è anche deciso di postare una foto dei corpi delle vittime: una immagine cruda e dura ma che si ritiene non debba essere censurata per non dimenticare che, al di là della retorica, le persone sono esseri umani con la concretezza di un corpo e di una vita negata.
Giovan Battista Vighenzi era nato a Ostiano il 14 febbraio 1909 e dal 1942 svolgeva il servizio di segretario comunale presso il comune di Rodengo Saiano. Dopo l’8 settembre 1943 fu tra i primi a prendere parte al movimento delle Fiamme Verdi, fu membro del Cnl, uno dei più impegnati organizzatori di formazioni partigiane della Franciacorta.
Dal verbale del sopralluogo i nomi dei caduti: Mario Andreis di anni 19 da Rodengo Saiano, Giuseppe Caravello di anni 24 da Palermo, Giovanni Ceretti di anni 19 da Gussago, Gastone Diego di anni 22 da Boara Polesine, Giovanni Felappi di anni 28 da Rodengo, Angelo Franchini da Rodengo, Carlo Lumini di anni 22 da Rodengo, Giuseppe Malvezzi da Desenzano, Giovanni Pezzatti di anni 29 da Rodengo.
Cfr. Rolando Anni Dizionario della Resistenza bresciana, Brescia 2008
download doc A - lettera Vighenzi alla moglie
download doc B - verbale dott. Guiderini
download doc C - lettera sindaco Comune Rodengo